Teatro

LA RIVOLUZIONE DELLO SGUARDOImpressionismo e postimpressionismo dal muséed'Orsay

LA RIVOLUZIONE DELLO SGUARDOImpressionismo e postimpressionismo dal muséed'Orsay

Il museo d'Orsay è in corso di riallestimento e riaprirà in autunno con un nuovo assetto interno che forse susciterà polemiche internazionali, come avvenne venticinque anni fa con la trasformazione della vecchia stazione ferroviaria in spazio espositivo su progetto di Gae Aulenti. Cogliendo l'occasione, una parte della collezione, selezionata dal presidente Guy Cogeval, è in turnè mondiale in Australia e America, la cui unica tappa europea è al MART di Rovereto, il museo italiano meglio inserito nelle dinamiche e nei circuiti internazionali. La mostra sbalordisce i visitatori, se paragonata alle tante esposizioni sugli Impressionisti: veri capolavori scelti per offrire la possibilità di una nuova riflessione sui pittori e sulle opere, i quali e le quali hanno dato una svolta alla storia dell'arte ed hanno cambiato il modo di intendere e percepire l'arte. Quindi una indagine non scontata sulle basi delle avanguardie e del Novecento.
La prima sezione è incentrata sulla figura dell'artista, che non è più solo né emarginato se si oppone al rigido sistema dell'Accademia, un ingranaggio gerarchico che nega le individualità e le iniziative personali come malviste. I giovani ribelli dell'Impressionismo riescono a scardinare questo sistema, rivendicando la libertà della creazione individuale e di esporre anche attraverso canali alternativi alle accademie e ai salon, anche grazie all'aiuto di letterati, critici, fotografi, mecenati, collezionisti, amici coraggiosi. A loro fianco permane l'artista che volutamente si emargina, non riconoscendosi in nessun sistema, neppure alternativo (seconda sezione): l'uomo geniale, pazzo e maledetto, che affascina il pubblico da sempre.
I luoghi degli Impressionisti sono fondamentali (terza sezione), consacrati come soggetto preferito. L'ambiente è osservato in modo naturale, per quello che è, registrato con occhio fotografico. Un paesaggio vicinissimo, che non richiede lunghi viaggi (per quello ci penserà Gauguin). “Parade” percorre il tema degli spettacoli e degli svaghi in genere. La sezione che segue “L'ascolto interiore” mostra invece come rendere visibili i pensieri ed i sentimenti, come suggerire la profondità della coscienza e la singolarità dello spirito.
Ancora una dimensione intima nella sezione successiva. Fra tradizione e modernità, stereotipi e creatività, il ritratto della famiglia viene declinato in molteplici forme che riconsiderano gli aspetti più importanti dell'evoluzione della società borghese e della sua morale.
“Maschile-femminile” è forse la sezione che mostra le maggiori variazioni per le implicazioni sociali, filosofiche, identitarie, le connessioni con la letteratura e gli studi scientifici e sociali.
La conclusione non può che essere con il “Paradiso terrestre” in un momento in cui il mondo ideale pare quello a contatto con la Natura.
La mostra presenta un’eccezionale selezione di dipinti, dalla grande stagione dell’Impressionismo alla vigilia delle avanguardie: lo scandaloso realismo di Gustave Courbet nella celeberrima tela "L’origine du monde" (1866), esposta per la prima volta nel nostro Paese; la nuova visione temporale che Claude Monet introduce nella serie di dipinti dedicati alla "Cattedrale di Rouen" (1892), della quale il Mart ospita una tra le più intense versioni; la straziante solitudine di Van Gogh e della sua "Chambre ad Arles" (1889); lo sguardo introspettivo, declinato al femminile, di Berthe Morisot, il cui dipinto "Le Berceau" (1873) fu presentato con scandalo alla prima mostra del’Impressionismo nel 1874 a Parigi; l’esotismo di Paul Gauguin con le "Donne di Tahiti" (1891); e poi, lo sguardo di Degas sulla danza e l’"Omaggio a Cézanne" (1900) di Maurice Denis, testimonianza di una fedeltà all’artista da molti considerato il più importante di quell’epoca.
Questi sono solo alcuni degli straordinari capolavori presenti nella mostra, che segue un percorso tematico, attraverso appunto quella “rivoluzione dello sguardo”, che gli artisti impressionisti e post-impressionisti tra Ottocento e Novecento hanno aperto alla visione della modernità.
Il catalogo Silvana editoriale si apre con uno scritto di Gabriella Belli sulle ragioni della mostra, quindi “Al di là dell'Impressionismo” spiegato da Guy Cogeval; le opere in mostra, divise per sezioni introdotte da saggi, sono riportate con immagini e provenienza, esposizioni e bibliografia.

Rovereto (TN), MART, fino al 24 luglio 2011, aperta da martedì a domenica dalle 10 alle 18 (venerdì chiusura alle 21), ingresso euro 11,00 (comprensivo delle collezioni permanenti), catalogo Silvana Editoriale, infoline 800397760, sito internet www.mart.trento.it